Degenerazione maculare senile

CHE COS’E’ LA DEGENERAZIONE MACULARE SENILE?

E’ una malattia dell’occhio che determina una riduzione della capacità visiva centrale molto spesso  BILATERALE; questa malattia colpisce specificamente la MACULA.

 

CHE COS’E’ LA MACULA?

E’ la piccolissima parte centrale della retina che ci permette di vedere le cose piccole e di distinguere i colori, in meno del 10% della retina si ha il 90% della funzione visiva, da ciò si capisce come un danno in questa zona determini un grave deficit nella visione.

 

PRATICAMENTE COSA SUCCEDE?

vengono lesionate e degenerano le cellule della retina centrale, chiamate coni, ma una volta morte queste cellule non  rigenerano più, essendo un tessuto nervoso e pertanto gli impulsi visivi non possono essere più recepiti e trasmessi a livello cerebrale.

 

CI SONO FORME PIU’ GRAVI E MENO GRAVI?

Ci sono forme in evoluzione molto diverse da persona a persona ma in generale l’evoluzione finale é quella che al centro del campo visivo si forma una macchia centrale che impedisce di distinguere i caratteri più piccoli.

 

IN QUANTO TEMPO SI RIDUCE NOTEVOLMENTE LA VISTA?

Dipende molto dalla forma: si distinguono una forma secca e una umida.

Forma secca(circa il 90%dei casi):

compare quando piccoli depositi di sostanza, chiamati DRUSEN, cominciano ad accumularsi sotto la macula. Questi depositi a lungo andare danno una sofferenza della cellula della retina soprastante. Questa forma non determina una perdita totale della capacità di leggere eccetto una forma molto avanzata in cui la retina si è atrofizzata completamente, in generale è una forma ad evoluzione lenta anche di anni.

Forma umida (circa il 10% dei casi):

compare quando a livello della retina compaiono molti capillari sanguigni anomali molto fragili; molto spesso questi perdono siero e sangue determinando una riduzione della vista centrale anche molto rapido. Questa forma il più delle volte determina una marcata riduzione della vista, in molti casi si manifesta improvvisamente e senza sintomi premonitori.

 

SI DIVENTA COMPLETAMENTE CIECO?

No, anche nelle forme più gravi con notevole riduzione della vista centrale non si arriva mai al buio cioè alla  cecità completa.

 

COS’ E’ LA CECITA’ LEGALE?

Non è la perdita completa della vista ma è la perdita consistente della vista tanto da ridurre notevolmente

la capacità di movimento autonomo della persona.

 

HO DIRITTO AD UNA INVALIDITA’?

Si, se la lesione è bilaterale e la riduzione della vista è inferiore a 1/20, ciò naturalmente non si basa sulla sensazione soggettiva, ma sulla certificazione di un oculista.

DA COSA MI ACCORGO CHE LA MIA VISTA SI STA ALTERANDO?

Molte volte i sintomi, soprattutto quando colpiscono un occhio solo, sfuggono perché all’inizio sono lievi (visione sfuocata, distorsione delle immagini, macchie all’interno del campo visivo, aumento della sensibilità alla luce). Nelle forme più avanzate si percepisce una macchia scura centrale.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO?

L’ETA’: questa malattia colpisce il 30% delle persone sopra i 75 anni, ma si stima che, in Italia, già tra i 50 e i 60 anni ci siano 500.000 persone con questo problema.

 

L’ALIMENTAZIONE: l’introduzione nella dieta di pochi antiossidanti che combattono l’effetto dei cosiddetti radicali liberi, ossia il prodotto di degenerazione delle cellule, è la causa più importante. L’alcol, il colesterolo e i grassi sono altre importanti concause che ne favoriscono la malattia.

LA LUCE SOLARE: le cellule della macula sono molto sensibili alla luce solare e si è dimostrato che degenerano più facilmente (soprattutto in occhi chiari), quindi attenzione anche ad un’esposizione eccessiva alle lampade UV.

FUMO: è sicuramente dimostrato come fattore di rischio che permane anche sino 10 anni dopo aver smesso.

SESSO E RAZZA: le donne sono colpite il doppio degli uomini, così come la razza bianca rispetto alla nera.

MALATTIE DEL CUORE, DELLE CAROTIDI: a causa della ridotta circolazione di sangue a livello oculare.

PREDISPOSIZIONE GENETICA: chi ha persone nell’ambito della famiglia colpite è più predisposto.

COME SI POSSONO PROTEGGERE GLI OCCHI? portando occhiali scuri quando ci si espone ai raggi ultravioletti portando cappelli con visiera seguendo una dieta ricca di frutta e verdura e foglia verde, in particolare carote, grano, broccoli, piselli, fave, pomodori, lattuga ma, soprattutto cavoli, verze e spinaci non fumare e non bere alcolici controllare la pressione sanguigna, il cuore, il colesterolo e i trigliceridi.

 

CI SONO MEDICINE CHE LA CURANO?

Si è visto un effetto protettivo e preventivo certo con l’assunzione regolare di antiossidanti (Luteina e Zeaxantina) che riducono sino al 43% la probabilità di avere questa malattia.

Si è dimostrato inoltre che l’assunzione di queste sostanze, quando la malattia è già iniziata, soprattutto nella     forma secca, rallenta notevolmente l’evoluzione della malattia.

Ci sono numerosi prodotti in circolazione ma la scelta e la posologia vengono scelti dal proprio  oculista, che deciderà, in base alla situazione, facendo così una terapia mirata.

 

QUAL’E’ ATTUALMENTE LA TERAPIA DI ELEZIONE?

In questi ultimi anni si è passati attraverso una varietà di approcci terapeutici che hanno rivoluzionato la terapia della degenerazione maculare senile, sono stati proposti schemi diagnostici e terapeutici che nel giro di pochissimi anni sono diventati obsoleti

Allo stato attuale la terapia consiste nella iniezione intravitreale (quindi all’interno dell’occhio) di sostanze appertenenti alla categorie degli anti-VEGF, sostanze cioè che inibiscono il fattore di crescita vascolare che si è visto essere il principale fattore di sviluppo dei vasi anomali e fragili che determinano il determinarsi della forma umida.

Queste sostanze danno dei risultati in termini di regressione o blocco dell’evoluzione della malattia molto soddisfacenti, anche se non prive di effetti collaterali, non tutti soprattutto a distanza di tempo, ancora ben determinati.

Questa comunque rappresenta la frontiera futura, negli anni verranno brevettati sempre più selettivi ed efficaci.

Casi particolari vengono trattati ancora con argon laser o terapia fotodinamiche che consiste nell’iniezione in vena di una sostanza e della sua attivazione tramite un particolare laser.